Matteo Salvini contestato al suo arrivo nella stazione di Przemysl, cittadina polacca a una decina di chilometri dal confine con l’Ucraina.

Il sindaco della città Wojciech Bakun prima ha ringraziato l’Italia, poi ha mostrato una maglietta con il volto di Putin e, rivolgendosi a Salvini, ha detto: “Io non la ricevo, venga con me al confine a condannarlo”.

Anche un gruppetto di italiani ha contestato il leader leghista urlando: "Buffone".

Salvini ha replicato dicendo di essere lì per portare "aiuti e la pace". "Non ci interessa la polemica della sinistra italiana o polacca, siamo qui per aiutare chi scappa dalla guerra", ha detto.

Come annunciato nei giorni scorsi, il leader leghista si è diretto al confine tra Polonia e Ucraina con i volontari di “Ripartiamo onlus”, l’associazione che la scorsa settimana ha trasferito in Italia 35 persone tra donne e bambini che erano in orfanotrofio.

"Obiettivo della missione: portare in Italia e fornire accoglienza a decine di famiglie attualmente ospiti dei centri di accoglienza in territorio polacco. Un pullman ad hoc è già pronto a partire nelle prossime ore". si legge in una nota del Carroccio.

IL PATTO CON RUSSIA UNITA – Dall’Italia intanto i Radicali ricordano il patto tra Lega e Russia Unita, il partito di Putin, “unico caso di accordo scritto siglato da un partito italiano con un partito straniero”.

Patto stretto il 6 marzo 2017 a Mosca e tacitamente rinnovato, dichiarano in una nota Massimiliano Iervolino, Igor Boni, segretario e presidente di Radicali Italiani e Giulio Manfredi dell'Associazione radicale Adelaide Aglietta.

"Nel documento si parla di 'partenariato paritario e confidenziale tra la Federazione Russa e la Repubblica Italiana'. L'articolo 1 prevede che 'le Parti si consulteranno e si scambieranno informazioni su temi di attualità della situazione nella Federazione Russa e nella Repubblica Italiana, sulle relazioni bilaterali e internazionali… Promuovono la creazione di relazioni tra i deputati della Duma di Stato dell'Assemblea Federale della Federazione Russa e l'organo legislativo della Repubblica Italiana'. L'Accordo si rinnova tacitamente ogni cinque anni a meno che una delle due parti 'non notifichi all'altra entro e non oltre sei mesi prima della scadenza dell'accordo la sua intenzione alla cessazione dello stesso'", si legge nel comunicato dei Radicali.

"Non ci risulta - continuano - che la Lega abbia fatto valere questa clausola dell'Accordo, che, quindi, si è rinnovato automaticamente per altri cinque anni".

(Unioneonline/L)

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