Una stretta di mano al re saudita Salman e un saluto meno caloroso – col pugno chiuso - al figlio, il principe Mohammed bin Salman (Mbs), reggente di fatto del Regno che lo ha accolto a Gedda e che l’intelligence Usa ritiene il mandante del brutale assassinio del giornalista Jamal Khashoggi.

Una contrapposizione tra i due salute che non è bastata a Joe Biden, travolto dalle polemiche dopo il viaggio in Arabia Saudita, Paese che in campagna elettorale aveva promesso di trasformare in un paria proprio a causa di quell’omicidio.

Hatice Cengiz ha twittato quello che secondo lei avrebbe pensato il suo fidanzato Khashoggi: “Questo è il conto che avevi promesso di far pagare al mio assassino. Il sangue delle prossime vittime di Mbs è sulle tue mani”.

“Il saluto col pugno è stato peggio di una stretta di mano, è stato vergognoso. Ha proiettato un livello di intimità e agio che ha dato a Mbs la redenzione ingiustificata che ha cercato disperatamente”, è il commento di Fred Ryan, editore e Ceo del Washington Post, il giornale per cui collaborava Khashoggi.

Così Biden è stato quasi costretto a fare un’inattesa conferenza stampa per assicurare di aver sollevato la questione dei diritti umani e del delitto: “Ho detto a Mbs in modo diretto e chiaro che lo ritengo personalmente responsabile. Ho messo in chiaro che se accade ancora qualcosa del genere avranno una risposta adeguata, lui ha respinto ogni colpa”.

Una versione smentita dal ministro degli Esteri saudita Adel al-Jubeir, che ha detto a Fox News di non aver sentito il presidente Usa accusare il principe per l’omicidio di Khashoggi.

E tutto il nervosismo di Biden per le polemiche è emerso durante la conferenza stampa. Quando i giornalisti gli hanno chiesto se rimpiange quel saluto a Mbs, lui ha risposto così: “Perché non parlate di qualcosa che conta? Sarei felice di rispondere a una domanda che conta”.

REALPOLITIK

Biden ha cambiato approccio verso il regime saudita in nome della realpolitik. Gli obiettivi del viaggio erano molteplici. Due i più importanti: convincere Riad a proseguire nella normalizzazione dei rapporti con Israele.

E ottenere dai sauditi un aumento della loro produzione di greggio per sostituire quello russo, sotto embargo occidentale per la guerra in Ucraina, diminuendo il prezzo stellare della benzina e la corsa sfrenata dell'inflazione che minano le chance democratiche alle elezioni di Midterm e anche le sue alle presidenziali del 2024. Riad che finora ha fatto sponda al Cremlino tenendo chiusi i rubinetti.

(Unioneonline/L)

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