A pochi giorni dalla scadenza non si trova ancora una via d'uscita condivisa per la crisi Brexit.

La Camera dei Comuni ha approvato l'emendamento Letwin (un parlamentare conservatore che pure appoggia il piano May) che concede al Parlamento il controllo del processo Brexit. Con 239 a favore e 302 contrari, il Governo di Theresa May è stato di nuovo battuto e questa volta sarà costretto a seguire, a partire dalla seduta di domani, le indicazioni che saranno proposte da Westminster.

E dopo il ko, tre sottosegretari del governo May si sono dimessi. Si tratta dei sottosegretari agli Esteri, Alistair Burt, alla Salute, Steve Brine, e agli Affari economici, Richard Harrington.

Nel dibattito di ieri a Westminster, sono stati tre gli emendamenti ammessi dallo speaker della Camera dei Comuni, John Bercow, dopo che la premier ha dichiarato di non avere maggioranza per un terzo voto sull'accordo con Bruxelles.

Si tratta di un pacchetto di "voti indicativi", cioè alternativi alla Brexit pianificata e concordata dalla premier. Ed è passato quello che trasferisce i poteri decisionali dalle mani del governo a quelle del Parlamento.

Gli altri due emendamenti sono quello presentato dai Labour che chiede al governo di "dare al Parlamento il tempo sufficiente questa settimana per trovare una maggioranza per un approccio diverso". E quello di Dame Margaret Beckett, che stabilisce che se la Gran Bretagna arrivasse a sette giorni da un divorzio senza accordo, il Parlamento dovrebbe essere convocato per considerare una mozione sul via libera a questa eventualità.

Intanto la May va avanti, fino alla fine, fino al 12 aprile.

(Unioneonline/s.a.)
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