Dopo aver bocciato ieri l'ennesimo tentativo della premier Theresa May di salvare l'accordo negoziato con l'Ue, il Parlamento inglese ha votato contro anche l'opzione "no deal", quella cioè di uscire dall'Unione Europea senza accordo.

L'emendamento è passato per poco, 312 favorevoli e 308 contrari, ed esclude tout-court l'ipotesi più drastica.

Davanti al paradosso la premier non molla e annuncia che sottoporrà domani al voto dei deputati una mozione che propone di organizzare da qui al 20 marzo un nuovo voto sull'accordo di divorzio che ha raggiunto con l'Unione europea.

"Se si vuole evitare un no deal - ha detto - bisogna votare un accordo".

Sull'accordo, raggiunto a fine novembre, il Parlamento britannico si è già espresso due volte con due bocciature: una a metà gennaio e una ieri sera. Se stavolta verrà adottato, May intende chiedere ai leader Ue un breve rinvio della Brexit, fino al 30 giugno.

Se invece dovesse essere nuovamente respinto, il rinvio dovrebbe andare oltre il 30 giugno e il Regno Unito dovrebbe organizzarsi per partecipare alle elezioni europee di maggio.

"La Camera - ha concluso la May - deve capire e accettare che, se non è disposta a sostenere un accordo nei prossimi giorni e non è disposta a sostenere un'uscita senza accordo il 29 marzo, allora sta indicando che c'è bisogno di una proroga molto più lunga dell'articolo 50. Una tale estensione richiederà indubbiamente che il Regno Unito partecipi alle elezioni europee del maggio prossimo. Non penso che sarebbe la giusta soluzione".

(Unioneonline/D)
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