L'emendamento presentato dalla deputata laburista Yvette Cooper per rinviare la Brexit di almeno tre mesi è stato respinto stasera dalla camera dei Comuni con un margine di 23 voti: 321-298. Una piccola rivincita per Theresa May, anche se la vera partita ora si giocherà a Bruxelles.

Decisiva l'opposizione di una parte del Labour, che considerava qualsiasi rinvio del 29 marzo, la scadenza per la prevista uscita dall'Unione europea, come un tradimento del risultato del referendum.

La Camera ha detto invece sì alla richiesta avanzata oggi dalla May di un mandato per cercare di ridiscutere con l'Ue l'accordo sulla Brexit e di "depurarlo" dal cosiddetto backstop sul confine irlandese.

I deputati hanno infatti approvato con 317 contro 301 l'emendamento alla mozione May presentato dal deputato Graham Brady che impegna la premier a tentare di negoziare con Bruxelles un piano B che contenga soluzioni alternative.

Approvato invece un emendamento, cui si opponeva la May, che raccomanda il governo a escludere a priori l'opzione di un'uscita del Regno Unito dall'Ue senz'accordo (il cosiddetto no-deal).

L'emendamento, elaborato trasversalmente dalla deputata Tory moderata Caroline Spelman e dal laburista Jack Dromey e approvato con 318 voti contro 310, ha in ogni caso un carattere non vincolante per l'esecutivo.

(Unioneonline/s.a.)
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