Secondo la corte d'appello di Oslo, la Norvegia non ha violato i diritti umani di Anders Behring Breivik, il terrorista condannato per la strage di Utoya, in cui il 22 luglio 2011 persero la vita 77 persone.

Una decisione che ribalta la sentenza di primo grado dello scorso anno. Nel 2016 infatti il tribunale aveva stabilito che le condizioni di prigionia dell'uomo erano "disumane", accogliendo la tesi dei legali dell'uomo, secondo cui il suo l'isolamento prolungato aveva messo a rischio la sua salute mentale.

Lo Stato norvegese aveva poi fatto ricorso, giustificando le misure estreme contro il condannato con la pericolosità del soggetto. E il caso era stato riaperto.

"Breivik non è e non è stato vittima di tortura o di trattamento inumano e degradante", recita la nuva sentenza.

Intanto il killer è tornato in carcere, dove sconta la sua pena a 21 anni di reclusione, la massima prevista dalla legge del Paese scandinavo.

BREIVIK FA IL SALUTO NAZISTA DURANTE L'UDIENZA - VIDEO:

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