Sono ben 17 gli Stati che hanno fatto causa a Donald Trump. Lo scopo è quello di forzare l'amministrazione ad accelerare il più possibile i tempi per la riunione delle famiglie di migranti che sono state separate al confine con il Messico.

Una forzatura dettata, inoltre, dal giudice della Corte distrettuale di San Diego, Dana Sabraw, che ha emesso un'ingiunzione preliminare con cui dispone che tutti i bambini di età inferiore ai cinque anni vengano riuniti con i genitori entro 14 giorni e quelli più grandi entro trenta.

Dure le parole del giudice nello spiegare il paradosso che avvolge l'attuale situazione dei migranti negli Stati Uniti. "Denaro - ha detto - documenti importanti e automobili, solo per citarne alcuni, vengono catalogati, archiviati e messi a disposizione al momento del rilascio a tutti i livelli, statale e federale per cittadini americani e stranieri".

Ma, osserva ancora "il governo non ha alcun sistema per tenere conto e provvedere ad un'efficace comunicazione con i figli degli stranieri. La verità è che in base al sistema attuale i figli dei migranti non vengono considerati con la stessa efficienza ed accuratezza delle proprietà".

I bambini separati dai propri famigliari, solo nelle ultime settimane, sono circa 2300. Una cosa da molti ritenuta insostenibile e ingiusta, tanto da costringere - anche grazie alla pressione esercitata dalla first lady Melania Trump e alle proteste della società civile - il presidente degli Stati Uniti a fare dietro front, emettendo un decreto esecutivo per porre fine alla pratica, anche i detrattori del presidente affermano che il dispositivo è farcito di condizioni e che in realtà non è utile a riunire genitori e figli che sono già stati separati.

Di qui la denuncia dei 17 Stati - tra cui Washington, New York e la California - secondo cui ai migranti sono anche negati il giusto processo e il diritto di chiedere asilo.

(Unioneonline/DC)

IL DRAMMA DEI MIGRANTI MESSICANI:

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