«Gli Stati Uniti stanno lavorando ad una tregua tra Israele e Hamas di almeno sei settimane». Lo ha detto il presidente Joe Biden dopo il suo incontro alla Casa Bianca con re Abdallah di Giordania.

Secondo indiscrezioni di Nbc News, la pazienza di Joe Biden sarebbe arrivata al limite. Israele sta uccidendo troppi civili a Gaza e dopo aver definito appena pochi giorni fa «over the top», eccessiva, la risposta di Benyamin Netanyahu al massacro di Hamas del 7 ottobre, il presidente americano ora appare furioso proprio con il primo ministro israeliano, tanto da riferirsi a lui con epiteti poco lusinghieri e insulti. Biden parlerebbe di Netanyahu ai suoi collaboratori riferendosi come a «quel ragazzo», se non addirittura a «uno str**zo», come sarebbe avvenuto in tre recenti occasioni.

Il Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca ha smentito le ricostruzioni del network americano, affermando che nonostante alcuni disaccordi i due leader nutrono «una relazione decennale di rispetto in pubblico e in privato». Mentre il dipartimento di Stato ha ribadito che gli Stati Uniti non vogliono un cessate il fuoco generale a Gaza, ma che «ora serve una tregua umanitaria».

Ad oltre quattro mesi dall'inizio del conflitto, nei confronti dello Stato ebraico e della sua operazione militare si alzano i toni anche in Europa, a partire dalla Gran Bretagna e dall'Ue, dove crescono anche gli interrogativi sull'invio di armi a quell'esercito che ha ora nel mirino pure l'ultimo lembo della Striscia rimasto agli sfollati in fuga. Il ministro degli Esteri inglese David Cameron ha condannato i raid e l'eventuale ingresso delle forze di terra a Rafah, al confine con l'Egitto, dicendosi «molto preoccupato» per i civili palestinesi «che non hanno più dove andare». L'ex premier britannico ha invitato Israele a «fermarsi e a riflettere molto seriamente prima di ogni ulteriore azione militare: noi vogliamo una pausa immediata dei combattimenti che conduca a un tregua sostenibile senza ripresa delle ostilità». E proprio come gli Usa, il Regno Unito ha imposto sanzioni a quattro israeliani indicati come leader «estremisti» dei coloni in Cisgiordania, accusati di aver «minacciato e perpetrato atti di aggressione e violenza contro civili palestinesi nei territori occupati».

A Bruxelles invece l'Alto rappresentante per la politica estera Ue, Josep Borrell, ha incalzato direttamente l'amministrazione Usa: «Il presidente Biden ha detto che i morti civili a Gaza sono troppi. Se sono troppi allora forse devi dare a Israele meno armi, è abbastanza logico», ha affermato in una conferenza stampa accanto a Philippe Lazzarini, commissario dell'Unrwa, l'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi che Israele considera fiancheggiatrice di Hamas. «Tutti vanno a Tel Aviv e chiedono: "Per favore, ci sono troppe vittime, uccidete meno civili”. Ma Benyamin Netanyahu non ascolta nessuno. Forse è il caso di smettere di chiedere per favore e fare qualcosa», ha aggiunto Borrell che, con amaro sarcasmo, ha replicato anche alle richieste di evacuazione dei civili da Rafah: «E dove dovrebbero andare? Sulla luna?». 

(Unioneonline/D)

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