Continua la conquista dello spazio con la missione Artemis 1. Oggi la capsula Orion ha salutato la Luna nel passaggio ravvicinato che l'ha portata a circa 130 chilometri dalla sua superficie: la conferma è arrivata dalla Nasa.

Il veicolo spaziale ha acceso i motori alle 13.44 italiane, quando si trovava sul lato nascosto della Luna e 13 minuti più tardi ha raggiunto la distanza minima dalla superficie del nostro satellite. Grazie a questa manovra, Orion ha preso la spinta necessaria per allontanarsi verso un'orbita più lontana. Questa si chiamerà orbita retrograda distante: retrograda perché la capsula si muoverà intorno alla Luna nella direzione opposta a quella in cui questa si muove intorno alla Terra, distante perché si trova a un'altitudine elevata rispetto alla superficie lunare.Da quel momento inizierà una settimana di test, il cui obiettivo sarà verificare la funzionalità dei sistemi del veicolo in vista delle future missioni con astronauti a bordo. L’obbiettivo centrato oggi segna una nuova conquista della missione senza equipaggio Artemis 1, lanciata il 16 novembre dalla base di Cape Canaveral.

Il nuovo traguardo inaugura ufficialmente l'inizio dell’avventura spaziale verso ritorno sulla Luna, in vista delle future missioni con astronauti a bordo.

Nell’ambito della missione spaziale, insieme alla navicella spaziale Orion è stata mandata nello spazio anche ArgoMoon, il satellite dell'Agenzia Spaziale Italiana, sviluppato e gestito dalla torinese Argotec. La tecnologia italiana non ha deluso le aspettative, regalando alcune immagini direttamente dallo spazio che ritraggono la Luna e la Terra, scattate rispettivamente a una distanza di circa 278.500 e 125 mila chilometri. 

«Bellissime foto della Terra e della Luna, la nostra prossima casa grazie al programma Artemis – sottolinea Giorgio Saccoccia, presidente Asi –. Sono state scattate dal nostro cubesat ArgoMoon nel suo viaggio di trasferimento dopo la separazione dallo Sls, il nuovo grande lanciatore americano, indispensabile per far tornare l'umanità verso la Luna. L'Italia c'è».

«La nostra piattaforma satellitare – spiega David Avino, Ceo di Argotec – ha nuovamente garantito prestazioni eccellenti in contesti estremamente complessi. Per la seconda volta in poche settimane abbiamo consegnato alla storia foto dallo spazio profondo. I successi di quest'ultimo mese dimostrano l'affidabilità e l'avanzata tecnologia dei nostri sistemi che, uniti alle dimostrate capacità del team, pongono delle solide basi per gli ambiziosi piani di crescita di Argotec».

(Unioneonline/v.f.)

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