Sta bene Andrea Cisternino, l’italiano bloccato a Kiev nel suo rifugio di animali assieme ad alcuni collaboratori, ma la sua situazione si fa sempre più disperata.

La moglie, che non è più in Ucraina, ieri aveva lanciato l’allarme: “Non lo sento da due giorni”, aveva detto, “mio marito è lì senza cibo, acqua ed elettricità”.

“La situazione è immutata”, racconta oggi Anna Raimondi, membro dell'associazione Unitiperloro, di cui fa parte anche Andrea Cisternino: “Si stanno muovendo tutti gli organi di stampa per portare a tutti il messaggio di Andrea che, tramite noi, conferma il fatto che non lascerà il rifugio e i suoi animali. Chiede di trovare percorsi alternativi poiché da Kiev è tutto bloccato, per cui valutare percorsi da nord o ovest. Sono sempre senza cibo, l'acqua è del pozzo, non potabile, che viene fatta bollire. Comunque la volontà è forte e non si molla!".

“Andrea è un cittadino italiano che ha diritto ad essere aiutato, lui, il suo staff di 4 persone e i suoi animali", prosegue Anna Raimondi. "Ringraziamo sempre tutti quelli che ci danno suggerimenti o opzioni alternative - dice ancora -, ma ormai tutte le strade sono state battute, ora l'emergenza viene gestita dai massimi livelli e speriamo davvero che qualcosa si possa fare".

L'ex fotografo romano gestisce dal 2009 il rifugio Kj2, che si trova a 45 minuti dalla capitale ucraina, vicino al villaggio di Lisovychi, area occupata dalle forze russe. Ieri l'ambasciata italiana a Leopoli aveva fatto sapere di essersi attivata nonostante le difficoltà di raggiungere al momento quella zona.

(Unioneonline/D)

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