Ali dal deserto, l’eroe che ha attraversato l’intero Marocco per salvare il piccolo Rayan
Volontario e specialista di pozzi, ha scavato per ore a mani nude. Sua l’idea del tunnel
La storia di Rayan, il bimbo caduto nel pozzo mentre giocava, incrocia molte altre storie in una vicenda che, come quella di Alfredino Rampi in Italia, ha sollevato un’ondata di solidarietà.
E che come quella di Alfredino Rampi, ha i suoi eroi. L’Angelo Licheri marocchino è un uomo con la maglia azzurra e il berretto nero. Si chiama Ali El Jajaoui: specialista di perforazione, viene da Erfoud, sud del Marocco, e per questo lo chiamano Ali del deserto.
Volontario che scava pozzi, fondamentale nella zona da cui proviene, dove l’acqua è garanzia di sopravvivenza. Quando ha saputo di Rayan si è messo subito a disposizione ed è partito da Erfoud, percorrendo quasi per intero tutto il Marocco da sud a nord per condividere con i tecnici che erano già al lavoro i segreti dei pozzi.
E’ stata sua l'idea del tunnel di raccordo tra il cratere e il punto in cui era precipitato Rayan. Quando sono andati via i bulldozer è toccato ad Ali, che con altri tre giovani ha scavato a mano, fino alla fine.
Un lavoro durato tantissime ore: Ali è entrato nel cratere venerdì intorno alle 18, ne è uscito solo sabato. Ore difficili: la roccia, ultimo ostacolo tra i picconatori e il bimbo, potrva cedere, trascinando la parete del cratere sul pozzo e sui soccorritori.
Ogni volta Ali che si affacciava per riprendere fiato o bere un sorso d’acqua si è preso la standing ovation della folla.
(Unioneonline/L)