Un discorso accorato, appassionato. Come quelli tenuti già in collegamento con i Parlamenti europeo, di Regno Unito, Canada, Usa, Germania e Israele. Ma più moderato: Zelensky non ha paragonato quel che accade in Ucraina alla resistenza italiana al nazifascismo, come ci si aspettava, né chiesto la no fly zone.

Il presidente ucraino è intervenuto in videocollegamento a Montecitorio davanti alle Camere unite e, raccontando il dramma che sta vivendo la popolazione ucraina, ha chiesto all’Italia “amica” di aumentare la pressione su Putin affinché chiuda le ostilità. Un intervento di 12 minuti che si è concluso con una standing ovation dei parlamentari italiani. 

IL DISCORSO CON IL PAPA – Zelensky ha esordito riferendo della telefonata di questa mattina con Papa Francesco: “Gli ho detto che il nostro popolo è diventato l'esercito, ricordandogli quanto l'Ucraina ha visto il male che porta il nemico, quanta devastazione lascia e quanto spargimento di sangue”.

LA DISTRUZIONE E LE VITTIME – Poi i bimbi morti: “Adesso sono 117 i bambini uccisi in Ucraina, questo è il prezzo di non fermare questa guerra. E non è il numero finale. Decine di migliaia di famiglie distrutte, milioni di case abbandonate, morti e feriti. Nel 2022 seppelliscono i morti nelle fosse comuni, e tutto questo per colpa delle decisioni di un uomo”.

La distruzione e il paragone tra le città italiane e quelle ucraine: “L'invasione russa sta distruggendo le famiglie, la guerra continua a devastare citta ucraine, alcune sono completamente distrutte come Mariupol sul mar d’Azov. Aveva mezzo milione di abitanti, è come Genova, immaginate Genova completamente distrutta. Immaginate la vostra Genova da cui le persone scappano a piedi o con le macchine in cerca di un luogo più sicuro. O Kiev, importante per noi come per voi lo è Roma. Deve vivere nella pace, una pace continua, eterna, come deve averla Roma e qualunque città del nostro mondo. Ma a Kiev ogni giorno si sentono le sirene e cadono le bombe e i missili, mentre nei dintorni ci sono le truppe russe che torturano, violentano, distruggono, portano via i nostri beni e i nostri bambini. Cose che l’ultima volta in Europa sono state fatte dai nazisti. L'esercito russo è riuscito a minare anche il mare vicino ai nostri porti: questo è un pericolo anche per i Paesi vicini”.

“UCRAINA CANCELLO PER L’EUROPA” – “Bisogna fare il possibile per garantire la pace”, continua Zelensky ricordando che “questa guerra è stata decisa da una sola persona, che ha guadagnato molti soldi con petrolio e gas e l’ha preparata per decenni”. Putin non si fermerà, Zelensky ne è convinto: “L'Ucraina è il cancello per l’esercito russo e loro vogliono entrare in Europa, ma la barbarie non deve entrare”.

LE SANZIONI – Ancora, l’appello a ulteriori sanzioni: “Funzionari e oligarchi russi utilizzano l'Italia come luogo per le loro vacanze, non dovete accogliere queste persone. Dovete congelare immobili e conti, sequestrare gli yacht e congelare gli asset di chi in Russia ha potere di decisione. Dovete sostenere le sanzioni e l'embargo contro le navi russe nei vostri porti, non dovete permettere assolutamente eccezioni alle sanzioni per nessuna banca russa. Abbiamo bisogno di altre sanzioni e altre pressioni, dobbiamo fermare una sola persona per salvarne milioni”.

I RINGRAZIAMENTI – Infine Zelensky ha ringraziato l’Italia per l’aiuto agli ucraini in fuga: “Più di 70mila sono stati costretti a fuggire, più di 25mila bambini. In Italia è nato il primo bimbo ucraino da una madre scappata dalla guerra, decine di bimbi sono nei vostri ospedali e vi siamo grati. Dal primo giorno avete condiviso il nostro dolore, aiutato gli ucraini con il vostro calore e con la vostra forza”.

“Gloria all’Ucraina e grazie all’Italia”, è la conclusione, poi l’ovazione dei parlamentari.

DRAGHI – “L’Italia non si girerà dall’altra parte davanti all’inciviltà”, ha risposto Mario Draghi, ringraziando Zelensky per la sua “straordinaria testimonianza”. Il premier ha ricordato le sanzioni già approvate e i beni congelati agli oligarchi “per oltre 800 milioni”. 

Ha sottolineato "l'eroica resistenza” degli ucraini “contro la ferocia di Putin” e rimarcato che “oggi l'Ucraina non difende solo sé stessa ma la nostra pace, libertà e sicurezza”.

“A chi scappa dalla guerra dobbiamo offrire accoglienza, di fronte ai massacri dobbiamo rispondere con aiuti, anche militari, alla resistenza”, ha aggiunto Draghi, affermando che l'Italia – così come chiesto da Zelensky – “è pronta a fare di più”.

Il premier si è detto anche d’accordo sull’ingresso di Kiev nell’Unione europea: “Vogliamo disegnare un percorso di maggiore vicinanza dell'Ucraina all'Europa: è un processo lungo fatto di riforme necessarie. L'Italia è a fianco dell'Ucraina in questo processo. L'Italia vuole l'Ucraina nell'Unione europea”.

(Unioneonline/L)

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