Voglio nome e cognome di chi oggi ha il ciclo mestruale, ok? Altrimenti le calo le mutande io”. L’audio raccapricciante è della proprietaria di un punto vendita Conad del Pescarese, inviato a un gruppo Whatsapp di capi reparto “per aver ritrovato un assorbente usato fuori dal cestino del bagno all’interno degli spogliatoi”.

La Filcams-Cgil ha convocato una conferenza stampa per denunciare la vicenda e ha fatto sapere che “nello stesso audio la titolare minaccia ripercussioni e lettere di richiamo” a tutti nel caso “non si fosse trovata la responsabile dell’accaduto”. Il sindacato fa sapere di aver avviato “le azioni di tutela di lavoratrici e lavoratori” e di voler “approfondire il caso con gli organi competenti”.

Di gesto “gravissimo e ignobile, di una violenza inaudita da una donna verso delle donne” parlano Davide Urbano e Lucio Cipollini, responsabili della Filcams Cgil di Pescara e regionale, chiedendo ai lavoratori a conoscenza dei fatti o vittime di tali vessazioni di “contattarci per dare forza alla nostra denuncia”.

L’obiettivo è non solo quello di far emergere la vicenda, ma anche “mettere in luce la condizione delle lavoratrici e dei lavoratori del commercio che troppo spesso sono oggetto di vessazioni, mobbing, comportamenti autoritari”. 

(Unioneonline/L)

© Riproduzione riservata