Fa discutere l’ordine del giorno accolto dal governo secondo cui i professionisti sanitari "possono fornire informazioni relative alle disposizioni sulla gestione dell'emergenza sanitaria in corso, tramite qualunque mezzo di comunicazione, previa esplicita autorizzazione della propria struttura sanitaria".

Un filtro sostanzialmente per frenare il continuo afflusso di medici e virologi nei talk televisivi e per “evitare di diffondere notizie o informazioni lesive per il Sistema sanitario Nazionale e di conseguenza per la salute dei cittadini". La firma è del deputato Giorgio Trizzino, laurea in Medicina, eletto nel 2018 con il Movimento 5 stelle e passato al gruppo misto nel marzo di quest'anno.

LA PROTESTA – E i virologi ovviamente insorgono. Per Matteo Bassetti, direttore della Clinica malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova: "Non si può mettere un bavaglio a medici e professori universitari che parlano di come evolve una malattia infettiva come il Covid perché fino a prova contraria siamo in uno Stato democratico. Limitare la libertà di parlare sarebbe gravissimo, scandaloso, questo è fascismo. Sarebbe una norma che rasenta la stupidità, il ridicolo".

E rincara, "credo che abbiano paura del nostro pensiero, ci vogliono tappare la bocca perché siamo più convincenti della fuffa dei no vax". “Ricordo – continua – che sono un professore universitario e per andare in tv non devo chiedere l'autorizzazione a nessuno. Quella di Trizzino è un'idea liberticida. Magari invece si faccia una proposta di legge per i politici che vanno a parlare in televisione di Covid e Medicina senza saperne niente, si stabilisca che dovrebbero studiare prima di parlare. Ma non ci limiteranno, continueremo a spiegare questa malattia".

Protesta anche Massimo Galli, primario dell’ospedale Sacco di Milano: è vero, ammette, che “ci sono persone che dicono assolute sciocchezze, altri che dicono e poi disdicono, e ci sono anche professionisti che spiegano le cose come stanno. Ma in questo caso siamo al grottesco: impedire ai medici di esprimersi è come dire che un avvocato non può discutere di argomenti giuridici in tv e sui giornali o un ingegnere di argomenti tecnici".

Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco “più che quest'ordine del giorno servirebbe una Carta che contenga modalità e principi per la divulgazione di notizie scientifiche. Una Carta che valga anche per politici, giornalisti, avvocati, cosiddetti esperti, insomma tutti coloro che intervengono sui media. Anche se poi non si sa chi è che dovrebbe controllare". Quindi l’accusa: "Di sicuro molti aspetti scientifici sono stati trattati come news, notizie di cronaca. Ma con la Medicina non funziona così, l'esito di uno studio fatto su dieci persone non è un passo avanti nella scienza e non deve essere sbandierato". 

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata