Si frequentava con un giovane nigeriano che di lì a poco sarebbe diventato uno dei suoi aguzzini.

È la storia di una ragazzina di 13 anni stuprata da due profughi ad Ascoli Piceno, nei giardinetti di viale De Gasperi, nel pieno centro della città marchigiana.

Pare che la madre dell'adolescente sia andata personalmente dal ragazzo intimandogli di non frequentare più la figlia.

Lui, non contento, si sarebbe poi presentato a un appuntamento con la giovane assieme a un amico e l'avrebbe costretta ad avere un rapporto sessuale a tre dietro una siepe.

Poi, le minacce: "Non raccontare nulla o ti tagliamo la gola".

La 13enne invece si è rivolta alla madre ed è scattata la denuncia.

I due nigeriani, che risiedono in un centro d'accoglienza, sono stati arrestati: uno ha fatto scena muta agli interrogatori, l'altro respinge le accuse, sostiene di conoscere la ragazzina ma di non aver mai avuto rapporti sessuali con lei.

Intanto il sindaco di Ascoli Piceno ha scritto al prefetto chiedendogli di ridurre il numero di richiedenti asilo ospitati in città.

(Redazione Online/L)
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