Via da oggi all'obbligo di green pass per parrucchieri, barbieri ed estetisti. Scatta infatti l'obbligo - previsto dal decreto legge dello scorso 7 gennaio - del possesso della certificazione verde per accedere a quelli che vengono definiti "servizi alla persona". La misura vale anche per i colloqui con detenuti in carcere. Dall’1 febbraio saranno interessati pubblici uffici, servizi postali, bancari e finanziari, attività commerciali.

IL DPCM – Atteso a breve - probabilmente già nella giornata di oggi - il decreto che individua queste ultime attività: tra le novità ci sarebbe anche l'ingresso pass free alle poste per il ritiro della pensione, mentre per gli altri servizi postali resterà necessaria la certificazione (base o rafforzata). In generale, l'accesso sarà libero nei negozi di alimentari, in farmacia, dall'ottico e per l'acquisto di legname o pellet per il riscaldamento. Lo stesso per le attività all'aperto come benzinai, mercati, edicole. Il pass servirà invece per comprare le sigarette dal tabaccaio.

LA CONTA DEI CASI – Nel frattempo, si procede verso la modifica del sistema dei colori che potrebbe far finire la metà delle Regioni in arancione a breve sotto la spinta dei contagi. L'ipotesi - emersa nella giornata di ieri ad un tavolo tecnico cui hanno partecipato esperti del ministero della Salute e delle Regioni - è quella di considerare casi Covid soltanto i pazienti ricoverati che hanno sviluppato la malattia, senza includere gli asintomatici in ospedale per altre patologie.

Frenata, invece, sulla richiesta di riduzione a 5 giorni delle quarantene per i sintomatici.

I governatori lo chiedono ormai da giorni. "Il sistema dei colori non sembra avere più molto senso", spiega il presidente della Toscana, Eugenio Giani. "Io penso - gli fa eco il presidente dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini - che vada eliminato: attualmente, ad esempio, in zona gialla è tutto uguale al bianco". "I colori servono a poco e il sistema va abolito, su questo noi governatori siamo pressoché tutti d'accordo", ha detto Donato Toma, presidente del Molise.

Ieri la prima riunione del tavolo di lavoro dedicato al tema cui hanno partecipato, tra gli altri, il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, ed il presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Cts, Franco Locatelli, insieme a rappresentanti delle Regioni. Nei prossimi giorni ci saranno altri confronti per cercare di arrivare ad una posizione condivisa.

"C'è - osserva il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa - una platea del 90% di vaccinati. Di fronte a questo il sistema dei colori generalizzati non ha più senso. L'unico criterio che deve rimanere è quello della zona rossa".

(Unioneonline/v.l.)

© Riproduzione riservata