Piazza San Pietro trattiene il fiato aspettando la prima fumata del Conclave che, a tre ore dall’Extra Omnes nella Cappella Sistina, si sta facendo attendere. Cosa sta accadendo è impossibile saperlo, poiché sull’intero iter vige il segreto assoluto, ma è certo che i tempi si sono dilatati rispetto a quelli pronosticati dalla Sala Stampa Vaticana, che aveva fissato il primo esito intorno alle 19. Tutta la procedura potrebbe essere in ritardo – l'«Extra Omnes» è stato dichiarato alle 17,45 – ma è anche possibile, anche se meno probabile, che un Papa sia già stato eletto e che sia scattata la procedura dell’accettazione e dell'ingresso nella «Stanza delle Lacrime» per indossare per la prima volta la talare bianca e i paramenti. C’è una terza opzione: che per qualche motivo si sia deciso di non procedere con la votazione.

Nel pomeriggio dopo la messa “pro eligendo” di questa mattina e la tappa pomeridiana nella Cappella Paolina, i 133 cardinali elettori (mai così tanti) del 267esimo successore di Pietro hanno raggiunto in processione il capolavoro di Michelangelo che dal 1878 è sede stabile di ogni Conclave. 

Qui, il canto del “Veni Creator” e l'invocazione allo Spirito Santo. Quindi il giuramento, prima collettivamente poi singolarmente uno per uno. È il latino la lingua parlata nella Cappella Sistina: inni, preghiere e giuramento, prima dell'avvio del conclave, sono pronunciati nella antica lingua della Chiesa.

Intorno alle 17.45 l'"Extra Omnes" intimato dal Maestro delle cerimonie, mons. Diego Ravelli, la chiusura della porta e il via ufficiale al Conclave, tra gli applausi di una Piazza San Pietro gremita. Da questo momento in poi nessun collegamento tra i cardinali e il mondo esterno. 

I cardinali nella Cappella Paolina (foto Ansa)
I cardinali nella Cappella Paolina (foto Ansa)
I cardinali nella Cappella Paolina (foto Ansa)

I tavoli ricoperti con drappi rossi e tovaglie marroni sono stati disposti lungo tutta la Sistina in quattro file, un po' sfalsate, due a destra e due a sinistra.

A porte chiuse e lontani dalle telecamere, i cardinali hanno ascoltato la meditazione di Cantalamessa alla fine della quale sia lui che il Maestro delle cerimonie hanno lasciato a loro volta la Sistina. A quel punto il cardinale decano, che all'interno del conclave è Pietro Parolin, ha chiesto ai cardinali se procedere al primo scrutinio. 

Quindi si è passati alla votazione vera e propria per il nuovo Papa per la quale il quorum è di 89 voti, il più alto nella storia dei conclavi.

(foto Ansa)
(foto Ansa)
(foto Ansa)

I FAVORITI – Entrano da favoriti gli italiani, Pietro Parolin e Pierbattista Pizzaballa, ma spicca anche la figura di Jean-Marc Aveline, il cardinale di Marsiglia. Una figura, questa, vicina a Matteo Zuppi, e si vedrà nelle prossime ore se l'ala più in continuità con Francesco deciderà di puntare sull'uno o l'altro. Sale un uomo di curia, Robert Francis Prevost, che in questi anni si è occupato del delicato dicastero dei vescovi.

Per la Chiesa più emergente, quella asiatica, si ripetono i nomi dei cardinali filippini Luis Antonio Gokim Tagle e Pablo Virgilio Siongco David. E ancora: c'è sempre la suggestione del primo Papa africano con in pole position Fridolin Ambongo Besungu.

(Unioneonline)

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