Una mozione per dichiarare Verona "città a favore della vita" presentata dalla Lega, sottoscritta dal sindaco Federico Sboarina e votata a maggioranza, con cui il governo cittadino adotta misure per prevenire le interruzioni di gravidanza e sostenere la maternità, tra cui i "congrui" finanziamenti a enti e associazioni pro-vita e al progetto della Regione Veneto "Culla segreta", un manifesto da collocare all'interno dei consultori per segnalare come partorire in modo sicuro e anonimo negli ospedali.

"Uno schiaffo inaccettabile - dichiara al quotidiano L'Arena la deputata veronese del Pd Alessia Rotta - il voto del consiglio comunale ci ha riportato indietro ad anni in cui le donne morivano per le interruzioni di gravidanza e proliferavano gli aborti clandestini". Un voto ancor più bruciante, per l'esponente Pd, perché tra i favorevoli alla mozione figura anche la capogruppo locale dei dem Carla Padovani.

A seguire la discussione notturna nell'aula consiliare erano presenti le attiviste del movimento "Non una di meno" vestite come le ancelle della serie tv "Handmaid's Tale", poi allontanate dall'aula consiliare dopo l'approvazione a maggioranza.

Bocciata, invece, l'altra proposta all’ordine del giorno, che prevedeva la sepoltura automatica dei feti abortiti anche contro la volontà della donna coinvolta.

MARTINA: "NO AL MEDIOEVO" - "Con chiarezza: la legge 194 a difesa delle donne e della maternità consapevole non si tocca - scrive Maurizio Martina su Facebook -. Chi vuole ricacciare il paese nel passato degli aborti clandestini deve sapere che tutto il Pd si è battuto e si batterà sempre per difendere questa conquista di civiltà a tutela della libertà e della salute delle donne".

"Non può esserci nessuna ambiguità su questo punto tanto più oggi di fronte alle provocazioni di alcuni esponenti della maggioranza di governo che immaginano per l'Italia un ritorno al Medioevo".

(Unioneonline/b.m.)

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