"La curva nel nostro Paese è in decrescita, ma un po' rallentata. Però ci sono paesi a noi vicini che mostrano invece una curva in ricrescita. Questo è un tema di grande attenzione, ed è un grande incentivo a fare in modo che nostra curva si mantenga in decrescita".

Lo ha detto il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla conferenza stampa al ministero della Salute sull'analisi dei dati del Monitoraggio Regionale della Cabina di Regia.

"Cinque regioni hanno una probabilità superiore del 50% di superare la soglia critica di occupazione posti letto in area medica in 30 giorni e tre regioni per le terapie intensive", ha spiegato.

"Liguria, Calabria e Veneto hanno superato Rt nel limite inferiore sotto 1 e questo segnala la probabilità che i casi aumentino. Altre come Puglia e Basilicata hanno Rt introno a 1 e altre vicino a 1. Questo dà un segnale di attenzione perché sono nella fascia di Rt dove il numero di casi tende a non decrescere", ha aggiunto.

"La situazione è in miglioramento ma c'è una quota importante di regioni che comunque è ancora sopra soglia per il sovraccarico di aree mediche e c'è una regione che questa settimana non è riuscita a raggiungere la completezza del dato e quindi è collocata come a rischio elevato", ha detto ancora Brusaferro.

"I sacrifici stanno dando frutti perché è evidente che la curva epidemica rimane sotto controllo pur con lieve incremento di Rt su base nazionale. A fronte di numeri che meritano ancora uno sforzino, sicuramente però diamo il messaggio forte che quanto è stato messo in campo sta dando frutti", ha dichiarato poi il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli.

"Oltre alle prime 470mila dosi di vaccino, vi saranno a gennaio ogni settimana dalle 450mila alle 490mìila dosi e questo è un dato importante che dimostra che questa sarà la nostra più grande campagna vaccinale. Quindi leggere che il paese è in ritardo mi sembra ingeneroso ed è prematuro avventurarsi a soli 4 giorni dal via della campagna simbolica", ha evidenziato.

Il 6 gennaio Ema ha in programma l'ok a Moderna e saranno cosi disponibili altre 10 milioni e 600mila dosi di vaccino e vi è in corso in fase avanzata di negoziazione la possibilità di acquisire un numero equivalente di dosi da parte di Moderna. Quindi sommando dosi di Pfizer e Moderna, sostanzialmente arriviamo a sfiorare i 62 milioni di dosi.

L'Italia, ha spiegato Locatelli, "ha a disposizione già per il primo vaccino che è stato approvato 27 milioni e 370mila dosi. La negoziazione a livello europeo ha poi portato alla disponibilità per l'Italia di 13 milioni e 285mila dosi addizionali. Quindi solo con Pfizer, nel nostro Paese sostanzialmente andiamo oltre le 40mila dosi".

Tutto ciò, ha rilevato, "deve essere sottolineato come ulteriore elemento della capacità dell'Italia di dotarsi delle dosi che servono per avviare una campagna vaccinale importante, e ciò senza contare gli ulteriori vaccini che potrebbero essere approvati dalla Ue, da quelli di Johnson e Curevac ad AstraZeneca e Sanofi. Quindi credo che questa fine anno debba essere salutata accogliendo un raggio di sole e di luce dopo una notte buia, profonda e dolorosa che è stato il 2020".

(Unioneonline/F)
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