Un protocollo per le vaccinazioni anti Covid nelle aziende. Sono le linee guida a cui le regioni stanno lavorando d'intesa con la struttura commissariale per l'Emergenza del generale Francesco Figliuolo.

Secondo una prima stima, la vaccinazione nelle grandi aziende - solo qualche centinaio, però, inizialmente - potrebbe partire nella seconda metà di maggio o alla fine del mese, a seconda dei ritmi della campagna vaccinale.

Le aziende dovranno essere inserite nei vari piani delle Regioni e dovranno recepire l'organizzazione della logistica, facendosi carico dei costi della somministrazione, in collaborazione con il sistema sanitario. 

Il via libera alle somministrazioni nelle aziende era arrivato il 7 aprile scorso, con l’indicazione che a breve sarebbe stato realizzato il protocollo ora in arrivo.

Secondo l'accordo, le aziende predispongono un piano che viene consegnato all'Azienda Sanitaria di riferimento e nel quale viene specificato "il numero di vaccini richiesti per le lavoratrici e i lavoratori disponibili a ricevere la somministrazione", tutto ciò di modo da garantire la necessaria "programmazione dell’attività di distribuzione".

I COSTI – Le spese di realizzazione del piano e di somministrazione sono "interamente a carico del datore di lavoro", mentre "la fornitura dei vaccini, dei dispositivi per la somministrazione (siringhe e aghi) e la messa a disposizione degli strumenti formativi previsti e degli strumenti per la registrazione delle vaccinazioni eseguite è a carico dei Servizi Sanitari Regionali territorialmente competenti".

VOLONTARIETA' - Ovviamente non è previsto per i dipendenti alcun obbligo di adesione, con una scelta che resta dunque volontaria e "rimessa esclusivamente alla singola lavoratrice e al singolo lavoratore".

(Unioneonline/v.l.)

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