Un 42enne dipendente della Vibac di Termoli (Campobasso) è stato licenziato per aver utilizzato Facebook durante il proprio orario di lavoro.

L'uomo era già stato sospeso per due giorni per aver scritto dei post ritenuti offensivi dalla società durante il turno in fabbrica. Ora è stato licenziato per i presunti accessi al suo profilo del social network.

Lo ha reso noto il segretario regionale della Filctem-Cgil Molise, Lino Zambianchi, che ha criticato il provvedimento: "Il diritto dell'azienda di disporre del destino di un padre di famiglia, con moglie e due figli", scrive il sindacalista, "dovrebbe essere esercitato contestando violazioni gravi e verificabili".

"Ora, al di là del fatto dell'indimostrabilità degli accessi senza la geolocalizzazione", ha poi aggiunto, "resta incomprensibile il danno provocato all'azienda che non viene né menzionato, né descritto".

Intanto il sindacato ha annunciato uno sciopero nei prossimi giorni "per restituire un minimo di dignità a chi viene privato dei mezzi per sopravvivere con un licenziamento ingiusto".

(Redazione Online/F)
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