Lanciavano oggetti contro i bambini che muovevano i primi passi per vederli cadere e deriderli, come in un tiro al bersaglio.

Sotto inchiesta le responsabili di un asilo a Vanzago, in provincia di Milano. Sei in particolare le misure giudiziarie emesse a carico della titolare del nido e di 5 maestre dal Tribunale di Milano a causa dei presunti metodi coercitivi e violenti esercitati nella struttura. Le indagini sono scattate a partire dalle segnalazioni di alcune stagiste.

Le indagate, secondo quanto riferito dai carabinieri che hanno condotto l’inchiesta, «urlavano nei confronti dei bambini usando anche espressioni scurrili o li sbattevano per terra per costringerli a stare seduti o li svegliavano mettendoli in piedi sollevandoli bruscamente dai fianchi».

Una stagista ha raccontato di una gomitata sferrata in pieno volto a un bimbo di circa un anno così forte da provocargli una ferita al labbro e tanto sangue. Altri testimoni parlano di ginocchiate, strattonamenti e rimproveri quotidiani. Una volta una bambina, ricorda una teste, «è stata chiusa in bagno nel passeggino, per farla smettere di piangere e, quando siamo andate a svegliarla, l'abbiamo trovata con il vomito addosso».

Le violenze fisiche e psichiche perpetrate nei confronti dei piccoli per il giudice denotano una «spiccata pericolosità sociale» delle indagate, destinatarie della misura cautelare dell'obbligo quotidiano di presentazione alla polizia e alla interdittiva del divieto di esercizio della professione.

(Unioneonline/D)

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