"Voglio fare concretamente la mia parte" dice Roberto Brazzale, 54 anni, per spiegare perché la sua azienda, in provincia di Vicenza, paga uno stipendio all'anno in più ai dipendenti che mettono al mondo un figlio.

"L'Italia e l'Europa - sostiene l'imprenditore che lavora nel settore caseario - devono rimettere i bambini al centro della vita"; i suoi lavoratori sono oltre 500, tra Veneto e Repubblica Ceca.

In Italia il bonus aziendale è pari a 1.500 euro - ed è già stato riconosciuto a una dipendente che è diventata mamma pochi giorni fa - nell'altra sede ammonta a 25mila corone; ma lo stipendio netto in più viene attribuito anche ai padri, e l'unico requisito, per entrambe le categoria, è quello di avere un contratto da almeno due anni e garantire la collaborazione per i successivi due.
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