Un anno dopo gli attentati del 13 novembre 2015, l'Italia ricorda Valeria Solesin, la giovane ricercatrice veneta uccisa assieme ad altre 92 persone nel massacro perpetrato al Bataclan di Parigi da un commando jihadista.

Oggi i rappresentanti delle istituzioni si sono dati appuntamento a Venezia, per una giornata di commemorazione, organizzata dalle università di Ca' Foscari, Trento, Paris 1 Panthéon-Sorbonne e dall'Istituto francese di studi demografici.

Presenti le più alte cariche cittadine e, in rappresentanza dello Stato, la presidente della Camera Laura Boldrini, che ha incontrato e salutato i famigliari di Valeria.

"È stato emozionante rivedere i genitori e il fratello di Valeria Solesin. Ci hanno dato grande lezione di dignità e civiltà dopo l'attentato al Bataclan", ha poi scritto Boldrini su Twitter.

L'evento è stato anche l'occasione per una riflessione sul futuro dei giovani e sul rapporto università-mondo del lavoro.

"Valeria è un esempio della nostra migliore gioventù", ha detto la presidente del consiglio comunale veneziano Ermelinda Damiano. Aggiungendo: "Era andata a Parigi per costruire il suo futuro, continuare il percorso di ricerca intrapreso in Italia. Molti giovani come lei non vanno all'estero per scelta, ma per necessità. E le istituzioni e le università del Paese devono avere come obiettivo quello di dare opportunità di lavoro alle nuove generazioni, possibilmente anche a partire dalla loro città di provenienza''.

L'ULTIMO SALUTO A VALERIA SOLESIN IN PIAZZA SAN MARCO A VENEZIA - VIDEO:

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