Sono quattro gli arresti per l'omicidio di Fortunata Fortugno, la donna vittima di un agguato mafioso a Reggio Calabria nel marzo scorso.

Quella sera, vicino al Torrente di Gallico, Fortunata si era appartata in auto con il suo amante, Demetrio Lo Giudice, nome di spicco della 'ndrangheta reggina.

I sicari affiancarono il fuoristrada e aprirono il fuoco, ferendo Lo Giudice al braccio, e colpendo alla testa la 47enne.

Lui rimase gravemente ferito, lei morì in poche ore.

La Polizia di Stato di Reggio Calabria, su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia reggina, ha fermato quattro persone, tutte italiane, ritenute responsabili, tra le varie accuse, di omicidio e tentato omicidio pluriaggravati anche dal metodo mafioso, associazione mafiosa, detenzione e porto in luogo pubblico di armi da fuoco clandestine.

Si tratta di Paolo Chindemi, secondo gli inquirenti l'effettivo killer, lo zio Mario Chindemi, Santo Pellegrino e Ettore Corrado Bilardi.

Secondo gli inquirenti sono loro ad aver insanguinato le strade di Reggio per mettere le mani su Gallico, il quartiere dell'hinterland rimasto - dopo l'esecuzione di vari arresti - senza "controllo" mafioso.

(Unioneonline/D)

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