E’ stata trovata morta la donna cingalese che ieri ha ucciso le figlie di 3 e 11 anni all’interno della casa famiglia di Porto San Pancrazio di Verona, che le ospitava da qualche mese. 

Suo infatti il cadavere rinvenuto nel fiume Adige, non molto lontano dalla comunità in cui si è consumata la tragedia. La conferma dell’identificazione è arrivata da fonti investigative. 

La donna, che il 31 ottobre avrebbe compiuto 34 anni, era ricercata da ieri, da quando un’operatrice della struttura aveva trovato i corpi delle due bambine e lanciato l’allarme. Per le ricerche si erano mobilitati vigili del fuoco, polizia e Protezione Civile ma anche la comunità cingalese e lo stesso ex marito, con appelli sui social. Si era pensato a un gesto estremo, ipotesi consolidata dopo che vicino al fiume sono stati trovati gli effetti personali della donna tra cui una scarpa.

Quindi è stata vista una felpa nell’acqua e infine il corpo di Sachithra Ninansala Fernando Dewendra Mahawaduge, che si era fermato in un'ansa dell'Adige vicino al Lazzaretto di Porto San Pancrazio.

IL DELITTO Le bimbe erano ancora nei loro lettini, addosso i pigiami, quando l’operatrice entrata in stanza ha capito che erano morte. Soffocate, stando a quanto emerso al termine dell'autopsia eseguita dall'anatompatologo, che ha parlato di “soffocamento meccanico violento”.  Probabilmente con un cuscino, anche se nella stanza non era stato trovato nulla fuori posto. Verranno fatti altri approfondimenti medico legali, come gli esami tossicologici, ma il pm Federica Ormanni, titolare dell’inchiesta, darà il nulla osta per la sepoltura. 

"Per favore le bambine hanno la febbre, datemi una medicina e poi lasciatele dormire. Oggi non le mando a scuola", aveva detto la 34enne a un'assistente sociale come confermato dal sindaco di Verona, Federico Sboarina. "La signora ha riferito che le due figlie erano indisposte e ha chiesto un farmaco antinfluenzale. Trascorso un po' di tempo l'operatrice è entrata in camera e ha visto le bambine a letto che sembravano dormire, la luce accesa nel bagno. Per questo ha pensato che la madre si trovasse all'interno del bagno ed è uscita dalla stanza". "Trascorsa una decina di minuti - ha proseguito Sboarina - l'operatrice è tornata nella camera, è entrata in bagno e si è resa conto che non c'era nessuno. A quel punto è andata a controllare le due bimbe facendo la terribile scoperta. Erano già prive di vita".

Le tre erano ospiti della casa in forza di un provvedimento del Tribunale dei Minorenni, per presunti maltrattamenti del padre. Ma le accuse erano state recentemente archiviate. 

(Unioneonline/D)

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