Si è armato di coltello e ha ucciso due figli, senza lasciare loro scampo neanche mentre tentavano la fuga.

Poi si è puntato la stessa arma alla gola e si è tolto la vita.

L'orrore ha sconvolto ieri, in un sabato natalizio e di semi-lockdown, il paesino di Trebaselghe, in provincia di Padova. E' successo in una villetta a due piani, abitata da Alessandro Pontin, 49 anni, e dai figli Francesca e Pietro, di 15 e 13 anni.

L'uomo era divorziato da tempo dalla moglie, e madre delle due giovani vittime, che vive in un'altra casa, poco lontano.

Ha cercato di ucciderli nel sonno, ma i ragazzi hanno capito quel che stava succedendo. Vedendo il papà con il coltello in mano ne hanno intuito le intenzioni e hanno cercato di fuggire. Ma Pontin li ha raggiunti, si è avventato su di loro e li ha accoltellati alla gola. Nessuno scampo per i due adolescenti, poi Pontin si è pugnalato alla carotide.

A scoprire la tragedia un fratello di Alessandro. Si è recato nella casa, ha aperto la porta e trovato i tre cadaveri. Sotto choc, ha subito chiamato i carabinieri.

Sin troppo chiara la dinamica, ma il movente ancora non emerge.

"E' una vicenda di una tristezza infinita, non ci sono parole che permettano di commentare una tragedia come questa, sono sconvolta", ha detto il sindaco di Trebaseleghe, Antonella Zoggia.

La mamma dei due ragazzini, divorziata da Pontin, è stata raggiunta nella sua abitazione dai Carabinieri, che le hanno dato la terribile notizia. Sul posto è stata fatta arrivare subito un'ambulanza con personale del 118. Il rapporto con il marito era finito da tempo.

Pontin, falegname, con la passione per la filosofia olistica e i massaggi orientali, aveva una nuova compagna. Chi lo conosce dice che stava attraversando un periodo positivo dopo la dolorosa separazione. Di certo nessuno poteva immaginare l'orrore che lo ha armato contro i suoi figli.

(Unioneonline/L)
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