Ha ucciso e fatto a pezzi i genitori anziani del suo ex per impedire che rivelassero che lei aspettava un bambino da un altro uomo.

Questa la tesi sostenuta dall’accusa al processo per omicidio volontario, che si è aperto in queste ore a Firenze, a carico di Elona Kalesha, la 36enne arrestata nel 2020, cinque anni dopo il delitto, dopo che in un campo tra il carcere di Sollicciano e la superstrada Firenze-Pisa-Livorno sono stati ritrovati, chiusi in un sacco, i resti delle due vittime.

Si tratta dei coniugi albanesi Shpetim e Teuta Pasho, genitori dell'ex fidanzato di Elona, albanese anch’essa, scomparsi nel novembre 2015.

Nel corso dell'udienza sono stati sentiti il colonnello dei carabinieri che ha diretto le indagini e altri ufficiali di polizia giudiziaria che hanno condotto gli accertamenti.

Il processo riprenderà il 15 marzo prossimo, quando saranno ascoltati i medici legali che hanno eseguito gli esami sui cadaveri dei Pasho.

Presente in aula anche l’imputata, difesa dagli avvocati Federico Febbo e Antonio D'Orzi. La donna è detenuta proprio nel carcere di Sollicciano, nei pressi del quale, come detto, due anni venne fatta la tragica e macabra scoperta.

(Unioneonline/l.f.)

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