Una maxi-truffa da almeno 300mila che ha coinvolto oltre seicento ragazzi in tutta Italia e che nei giorni scorsi ha toccato anche la Sardegna.

Un raggiro incentrato sul Bonus Cultura del Governo spettante ai giovani da poco maggiorenni e su cui indagano i carabinieri, coordinati dalla Procura di Trieste. 

Nella maggioranza dei casi il modus operandi è stato quasi sempre lo stesso: i truffatori hanno carpito le identità dei ragazzi fingendosi impiegati di Uffici Anagrafe comunali, con il compito di “facilitare” la procedura per ottenere il Bonus Cultura e hanno utilizzato i dati dei malcapitati accedendo abusivamente alla APP18 predisponendo falsi voucher d'acquisto.

Poi hanno attivato uno SPID con le vere generalità dei ragazzi ma con un provider diverso dal fornitore del servizio Spid dei giovani in questione.

A quel punto i soldi del Bonus (500 euro l’importo totale previsto per ciascun ragazzo) sono stati di fatto sottratti agli aventi diritto e spesi per fare acquisti, spesso presso ditte ritenute complici.

Le indagini proseguono e, come detto, potrebbero esserci numerosi casi anche nell’Isola. Nei giorni scorsi, ad esempio, uno studente di Porto Torres (LEGGI LA NOTIZIA) aveva scoperto che il suo bonus, che intendeva utilizzare per acquistare libri, era già stato speso a Nola, in provincia di Napoli, località dove non aveva mai messo piede. 

(Unioneonline/l.f.)

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