È stato recuperato a sei metri di profondità il corpo di Cosimo Massaro, l'operaio di ArcelorMittal precipitato in mare nel porto di Taranto. Era dentro la cabina di una gru, crollata lo scorso 10 luglio per via di una tempesta.

Il cadavere è stato recuperato dal gruppo sommozzatori dei carabinieri, e sul posto si è subito recato il procuratore Carlo Maria Capristo.

Le ricerche sono durate tre giorni, coordinate dalla Capitaneria di Porto. Hanno partecipato anche i sommozzatori dei vigili del fuoco. Sono state molto difficili, per via delle acque melmose e dei pericolosi rottami delle gru precipitate in mare, che erano vicini al corpo dell'operaio.

Massaro lavorava sulla stessa gru che aveva in parte ceduto in un analogo incidente nel 2012, quando l'acciaieria era ancora dell'Ilva. Anche all'epoca morì un operaio.

L'autorità giudiziaria ha sequestrato l'area e disposto il divieto di navigazione per un raggio di 250 metri dal luogo dell'incidente.

I sindacati attendono l'incontro al Mise, previsto per il 15 luglio: "Ma questa volta deve essere l'inizio di un percorso necessario a produrre scelte radicali e di cambiamento sulla sicurezza e la salute dei lavoratori e dei cittadini". Altrimenti sarà sciopero.

Intanto su Twitter Luigi Di Maio dà la notizia del ritrovamento del corpo di Cosimo e manda "un abbraccio alla sua famiglia ai suoi cari, a chi in questo momento sta vivendo ore di dolore".

(Unioneonline/L)
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