Roberto Speranza ha fermato, almeno per una settimana, gli aerei in arrivo dal Bangladesh.

Quando il ministro ha saputo che solo sul volo Dacca-Fiumicino atterrato ieri c'erano 21 positivi (ora diventati, in seguito ad altri tamponi, addirittura 36) ha detto stop, almeno finché non si troverà un modo più sicuro per gestire gli arrivi dai Paesi extra-Schengen.

"La quarantena per chi viene da quei Paesi è già prevista ed è confermata - ha detto -, ma dopo tutti i sacrifici fatti non possiamo permetterci di importare contagi dall'estero.

E quelli di ieri non sono certo i primi in arrivo da Dacca a risultare positivi al Covid-19. Molti bengalesi tornano in Italia per lavoro, quindi non potrebbero essere respinti. La Regione Lazio aveva espresso già da giorni le sue preoccupazioni, dopo diversi casi importati dal Bangladesh, alcuni erano persino partiti da Dacca con i sintomi.

"UNA BOMBA" - "Una vera e propria bomba", così l'assessore laziale alla Sanità Alessio D'Amato ha definito quel volo con 21 positivi e 276 passeggeri a bordo. "L'abbiamo disinnescata con tempestività", ha aggiunto, facendo riferimento al provvedimento ad hoc firmato ieri dal governatore Nicola Zingaretti, che ha blindato i voli speciali da Dacca imbrigliandoli in tutta una serie di controlli. Test sierologici, tamponi e isolamento in attesa dei risultati.

Si teme che il contagio possa espandersi a macchia d'olio, vista la nutrita comunità bengalese che vive nella Capitale. Questa mattina la Asl Roma 2 e l'Unità di Crisi regionale anti-Covid hanno incontrato i rappresentanti della comunità per dare indicazioni di comportamento da tradurre nella loro lingua e diffondere sui sociali e sui loro canali interni di comunicazione. Tra queste, 14 giorni di isolamento in albergo anche per chi non ha sintomi.

E' stato inoltre chiesto a tutti coloro che dal primo giugno in poi siano rientrati dal Bangladesh o siano stati a contatto con gente di ritorno di andarsi a sottoporsi al tampone "drive-in".

"COINVOLGERE LA UE" - Secondo il sindaco di Fiumicino Esterino Montino la decisione del ministro Speranza va nella direzione giusta, ma non basta. "Rimane il problema delle triangolazioni, di chi arriva nel nostro Paese partendo da Paesi con alti livelli di contagi non con voli diretti, ma facendo scalo, magari in qualche altra capitale europea. Per questo va coinvolta la Ue e l'area Schengen".

(Unioneonline/L)
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