Tre giovani migranti a bordo della Geo Barents ormeggiata a Catania si sono tuffati in mare nel tentativo di raggiungere la terraferma. Hanno nuotato fino ad un galleggiante e poi sono stati recuperati dalle autorità e portati sul molo vicino alla nave di Medici senza frontiere. A quanto si apprende stanno bene.

La Geo Barents, una delle navi protagoniste di un duro braccio di ferro con il governo di centrodestra, è giunta in porto a Catania nel fine settimana come la Humanity 1. Altre due, la Ocean Viking e la Rise Above, non hanno ancora forzato il blocco imposto dalle autorità italiane e incrociano al largo delle coste catanesi.

Dei circa mille migranti soccorsi complessivamente, la metà deve ancora sbarcare. Dalla Humanity 1, bandiera tedesca, della ong Sos Humanity, sono rimaste a bordo 35 persone soccorse, dopo che 144 sono state fatte scendere perché ritenute “fragili” della commissione medica dell'Usmaf. Sulla Geo Barents, bandiera norvegese, di Medici senza frontiere, ci sono 214 migranti, dopo che 357 sono stati fatti sbarcare ieri ed un altro è stato evacuato nella notte.

Per quanto riguarda le navi non ancora in porto, sulla Ocean Viking, bandiera norvegese, della ong francese Sos Mediterranee, ci sono 234 persone. Sulla Rise Above (bandiera tedesca) infine, dopo 4 evacuazioni mediche nella notte, sono presenti 89 migranti. 

Intanto la Commissione Europea, attraverso una portavoce, ribadisce che c’è il "dovere morale e legale di salvare le persone in mare, in base alle leggi internazionali". "Ogni caso è diverso - ha evidenziato - ma incoraggiamo tutte le autorità a collaborare in modo da agevolare lo sbarco".

Quando alla proposta di permettere ai migranti di presentare richieste di asilo direttamente sulle navi delle Ong sulla base della loro registrazione nazionale, rivolgendosi dunque al Paese di cui battono bandiera, è "molto difficile", dice una fonte europea, precisando che le leggi in materia sarebbero "abbastanza chiare".

(Unioneonline/D)

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