Chiesto il rinvio a giudizio per l’autista Atm, un italiano di 47 anni, che l’11 dicembre 2020 travolse e uccise Cristina Conforti, donna di 53 anni, a Cinisello Balsamo nel Milanese.

Quando ha investito la donna stava chattando con lo smartphone: su Facebook stava organizzando un incontro a luci rosse, ha stabilito una perizia disposta sul telefono dell’uomo dalla pm di Monza Michela Versini.

L’uomo è accusato di omicidio stradale, la prossima settimana ci sarà l’udienza preliminare.

Secondo quanto ricostruito dalle indagini l'autista stava chattando sui social da circa mezz'ora con una persona, concordando prestazioni sessuali, quando ha travolto la 53enne.

L'uomo, si legge nella richiesta di rinvio a giudizio, “non prestava adeguata attenzione alla guida, essendo impegnato in conversazioni scritte via Facebook”, tanto da “urtare con lo pneumatico il cordolo in cemento del marciapiede, non accorgendosi della presenza del pedone”, così “colpendola con il cristallo del parabrezza e proiettandola alla base dell'autobus” per poi investirla e “trascinarla fino alla fine della corsa”, causandone il decesso.

“Non sapevamo neppure con quali parole spiegare ai familiari di Cristina l'utilizzo che questa persona stava facendo del proprio cellulare - ha detto Fernando Rosa, responsabile Giesse Risarcimento Danni di Monza, che assiste la famiglia -. E' inaudito morire in simili circostanze; inizialmente sembrava solo una banale distrazione, invece è emerso qualcosa che non ci saremmo mai aspettati”.

(Unioneonline/L)

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