Dalla notte scorsa è di nuovo libero Massimo Adriatici, avvocato ed ex assessore alla sicurezza del Comune di Voghera (Pavia), agli arresti domiciliari dallo scorso 20 luglio, quando uccise con un colpo di pistola durante una colluttazione Youns El Boussettaoui, marocchino di 38 anni.

La misura cautelare, emessa con l’accusa di eccesso colposo di legittima difesa, ha perso efficacia e Adriatici è tornato in libertà. L’ex assessore ha ripreso da qualche settimana la sua attività di avvocato, anche in udienza ma non nel Foro di Pavia per ragioni di opportunità.

I tre mesi trascorsi agli arresti domiciliari rappresentavano il periodo massimo di restrizione della libertà per l'accusa di eccesso colposo di legittima difesa contestata dalla Procura. Al momento sembra quindi tramontata la possibilità di modificare il capo di imputazione in omicidio, come richiesto dai legali dei familiari di El Boussettaoui, gli avvocati Marco Romagnoli e Debora Piazza. La Procura di Pavia infatti si appresta a chiudere le indagini, confermando l'imputazione formulata subito dopo l'arresto.

La piazza teatro del delitto (Ansa)
La piazza teatro del delitto (Ansa)
La piazza teatro del delitto (Ansa)

Per gli inquirenti Adriatici avrebbe sparato non volontariamente, ma dopo essere stato aggredito ed essere finito a terra. Anche le testimonianze e la perizia balistica confermano: il colpo è stato esploso mentre l’ex assessore era a terra.

Nei giorni immediatamente successivi all'uccisione del 38enne era stato acquisito agli atti un primo video, ripreso da un'altra telecamera di sorveglianza, in cui si vede l'immigrato avvicinare Adriatici e, dopo una breve discussione, colpirlo con un pugno: le immagini mostrano l'ex assessore cadere a terra, ma non il momento in cui spara alla vittima.

(Unioneonline/L)

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