"L'Italia ha un numero minore di radicalizzati o foreign fighter rispetto ad altri Paesi, le carceri e il web sono i principali luoghi di radicalizzazione". Così il premier Paolo Gentiloni in conferenza stampa oggi a Palazzo Chigi a margine di una riunione di governo su terrorismo e migranti.

Tuttavia, ha spiegato il presidente del Consiglio che "la minaccia non autorizza a fare equazioni improprie fra migrazione e terrorismo".

Prevenzione, massima vigilanza e rimpatri, questa la bussola con cui si orienta il governo.

"Siamo impegnati su politiche migratorie sempre più efficaci che devono coniugare l'attitudine umanitaria e di accoglienza che ci caratterizza con politiche di rigore ed efficacia nei rimpatri", ha continuato Gentiloni.

Alla conferenza stampa ha preso parte anche il ministro dell'Interno Marco Minniti, che ha parlato del piano migranti del Viminale.

"I nuovi Centri di identificazione e espulsione (Cie) non avranno nulla a che fare con quelli del passato", ha detto. "Non c'entrano nulla con i richiedenti asilo, ma riguardano chi è già arrivato alla fine del percorso".

Per Minniti i respingimenti forzati vanno applicati, ma vanno anche rispettati i diritti umani, "e le strutture di accoglienza di grandi dimensioni non vanno in questa dimensione".

Il ministro dell'Interno ha anche annunciato che a breve presenterà in Parlamento una proposta organica sui Cie.

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