"Ho fatto una cosa inqualificabile, mi sono fatto trascinare".

Queste le parole di uno dei carabinieri accusati di stupro da due studentesse americane a Firenze, dette all'avvocato difensore.

L'uomo ha ammesso di aver fatto sesso con una delle ragazze sostenendo che si è trattato di un rapporto consenziente.

"Da vent'anni sono nell'Arma - ha detto - e aiuto le persone, anche correndo dei rischi. Non so perché mi sono trovato in questa situazione".

"Non mi sembrava ubriaca, non barcollava, non puzzava di alcol, connetteva bene i discorsi", sostiene il militare. Una versione completamente diversa da quella data dalle due giovani, di 19 e 20 anni: stando alle loro parole, quella sera tra il 6 e il 7 settembre, erano su di giri per l'alcol. I militari, dicono, si sono offerti di accompagnarle a casa per poi violentarle nell'atrio del palazzo.

"Non ho percepito alcuna contrarietà - ha proseguito il carabiniere -. Non credevo che fosse così giovane: aveva un'aria più matura, vicino alla trentina di anni, mi sembrava più grande".

Le versioni sono al vaglio della procura di Firenze ma, intanto, i due militari sono stati sospesi dal servizio.

(Redazione Online/D)

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