Stupri di Firenze, "nella versione dei due carabinieri c'è un'ora di buco"
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Dopo giorni di silenzio ieri il carabiniere scelto Pietro Costa, 32 anni, si è presentato spontaneamente in Procura per essere interrogato e ha confermato sostanzialmente la versione data dal collega, l'appuntato Marco Camuffo, 46 anni nei giorni precedenti: non c'è stata nessuna violenza sulle due studentesse americane, ma solo rapporti sessuali consenzienti.
I due sono accusati di aver stuprato le due ragazze, di 19 e 21 anni nella notte tra il 6 e il 7 settembre nella loro abitazione a Firenze.
Costa ha definito il gesto "un errore", ma ha dichiarato: "Sono state le ragazze a invitarci, hanno insistito perché salissimo a casa".
Dalla ricostruzione della serata che si delinea a partire dalle deposizioni dei due militari, restano però alcuni elementi oscuri: in particolare, secondo gli inquirenti, i militari sarebbero "scomparsi" per un'ora.
Se infatti la loro gazzella è rimasta sotto casa delle due giovani fino alle 3 di notte, secondo quanto registrato dalle telecamere di sicurezza, sembra che i due militari abbiano ripreso il servizio solo alle 4, quando hanno effettuato un posto di blocco. E proprio su questa ora si stanno concentrando le indagini, che vogliono appurare se in quel periodo di tempo i due abbiano chiesto aiuto a qualche altro collega oppure abbiano "ripulito" l'auto o le divise.
IL MINISTRO PINOTTI: "LA SOSPENSIONE NON BASTA" - Sull'episodio è intervenuto anche il ministro della Difesa Roberta Pinotti: "Non ci sono attenuanti, non si può stare nell’Arma con atteggiamenti del genere: non posso anticipare l’esito della commissione interna ma a mio giudizio sono stati atti così gravi che si deve andare oltre la sospensione, che è stato comunque un primo atto importante", ha affermato.
Secondo Pinotti "ora bisogna far lavorare l’indagine, ma penso che di fronte a evidenze del genere bisogna mettere in atto le forme più nette e forti che siano compatibili" con quanto verrà accertato.
I due militari sono stati responsabili di "cose gravissime contro le regole, si è andato contro qualsiasi etica dell’essere carabiniere. È stato di una gravità inaudita", ha continuato. "Vogliamo dare un messaggio di condanna fermissima ma anche un grande abbraccio all’Arma, che è stata la prima vittima. È stato anche un dolore personale, come donna e madre di due figlie femmine molto vicine all’età delle ragazze", ha concluso.
(Redazione Online/F)