Il giudice per l'udienza preliminare di Milano Guido Salvini ha condannato un 30enne di origine afgana a tre anni e otto mesi di carcere per violenza nei confronti della moglie e per aver schiaffeggiato, più volte, la loro bambina di un anno perché "colpevole" di essere nata femmina e non maschio come il padre avrebbe voluto.

L'uomo, che ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato, è stato giudicato colpevole dei reati di maltrattamenti, lesioni e violenza sessuale.

Tra marzo e giugno scorso l'imputato si sarebbe reso protagonista di più episodi contro la moglie, una connazionale di 22 anni, aggredendola in diverse occasioni.

Il 30enne, che vive in Italia con regolare permesso di soggiorno, è stato arrestato lo scorso agosto,

Avrebbe sottoposto la coniuge ad atti di violenza fisica e psicologica, minacciandola di morte, anche davanti alla piccola.

"Se chiami la polizia ti uccido. Ti butto giù dal balcone", le avrebbe detto.

In un'occasione avrebbe ferito la moglie con una coltellata a una gamba, mentre un'altra volta l'avrebbe colpita con un caricabatterie.

Avrebbe inoltre abusato di lei, costringendola ad avere rapporti sessuali contro la sua volontà.

L'uomo sarà espulso dall'Italia una volta espiata la pena.

(Unioneonline/F)
© Riproduzione riservata