«Rendiamo più veloci le espulsioni degli immigrati irregolari pericolosi, introduciamo la piena tutela per tutte le donne e manteniamo quella per i minori ma con le nuove regole non sarà più possibile mentire sull'età reale».

Sintetizza così la premier Giorgia Meloni il decreto su immigrazione e sicurezza approvato dal Consiglio dei ministri. Il provvedimento è stato illustrato dei ministri dell’Interno e della Giustizia, Matteo Piantedosi e Carlo Nordio.

Il primo ha risposto alle polemiche arrivate anche dal Garante dell’Infanzia relative ad alcune misure sui minori non accompagnati, in primis la possibilità di ospitare i 16enni nei centri ordinari e non nelle strutture dedicate alla loro fascia d’età. «Non deroghiamo alle tutele. Semplicemente viene previsto che in caso di rilevante afflusso e indisponibilità di strutture, il prefetto possa disporre la permanenza provvisoria per un periodo non superiore a 90 giorni nei centri ordinari, ma non vengono meno le tutele ed il trattamento differenziato per il sedicente minore», ha spiegato. Sono previsti anche controlli antropometrici per determinare l'età.

Nordio, da parte sua, ha segnalato l'inadeguatezza delle leggi vigenti. «La prima normativa sulla disciplina dell'immigrazione - ha ricordato - è la legge Turco Napolitano. Abbiamo assistito ad un fallimento normativo negli ultimi 25 anni, interveniamo ora in modo efficace. Finora abbiamo prodotto norme e carte, ma quanti dovevano essere espulsi venivano raggiunti da un provvedimento cartaceo, ineseguito».

Il decreto permette anche l'espulsione degli stranieri con permesso di soggiorno lungo, da parte del ministro dell'Interno e del prefetto, oltre a quella di chi "in modo strumentale", presenta una nuova domanda di asilo mentre sta per essere rimpatriato. Queste misure, è convinto Piantedosi, «faranno crescere il numero di persone che verranno allontanate dall'Italia, già cresciuto quest'anno del 20-30%».

Nel provvedimento c'è poi l'aumento di 400 unità (dalle attuali 5mila) del contingente militare impegnato nell'operazione Strade sicure: verrà utilizzato a presidio delle stazioni ferroviarie ed il loro impiego, ha precisato Piantedosi, sarà «non più solo statico, ma anche dinamico per esercitare al meglio la funzione operativa e di deterrenza».

Critiche, oltre che dall'opposizione, arrivano dalla Cei. «Esprimiamo tutta la nostra preoccupazione - ha affermato il segretario generale, monsignor Giuseppe Baturi - per una soluzione del problema dei migranti solo in termini di respingimento, di contenimento e di ordine pubblico». Ed i minori, ha sottolineato, «hanno bisogno di maggiore tutela, così come le donne. Le misure semplicemente detentive potrebbero non raggiungere lo scopo di un rispetto della dignità dell'uomo: su questo penso che è possibile un dialogo con la società civile, con la Chiesa, con le autonomi locali, con il mondo del Terzo settore».

(Unioneonline/L)

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