Di nuovo indagati per le stragi di mafia del 1993: i nomi di Silvio Berlusconi e di Marcello Dell'Utri sono ancora nel mirino degli inquirenti di Firenze, che hanno ottenuto dal gip la riapertura del fascicolo.

La richiesta dopo aver ricevuto le intercettazioni di Giuseppe Graviano, il boss di Cosa nostra in carcere, in cui, nell'aprile dell'anno scorso, diceva frasi come "Berlusca (...) mi ha chiesto questa cortesia (...) Ero convinto che Berlusconi vinceva le elezioni... in Sicilia... In mezzo la strada era Berlusca... lui voleva scendere... però in quel periodo c’erano i vecchi... lui mi ha detto ci vorrebbe una bella cosa...".

Su queste affermazioni, il procuratore di Firenze ha chiesto alcune verifiche e, per farlo, doveva ottenere la riapertura del fascicolo.

Ma non è solo il nome dell'ex premier - che per gli inquirenti sarebbe il mandante delle stragi - a comparire nelle intercettazioni, c'è anche quello di Dell'Utri, tuttora in carcere, dove deve scontare sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa.

L'avvocato dell'ex premier, Niccolò Ghedini, ha già commentato: "Assurdo pensare che Berlusconi possa essere coinvolto nelle vicende".

(Redazione Online/s.s.)
© Riproduzione riservata