«Ricominciamo da qui». Si apre così il post Instagram con cui il figlio di Stefano Tacconi, Andrea, annuncia il ritorno a casa del padre, a un anno e mezzo dal devastante ictus che aveva colpito il calciatore facendo temere per la sua vita.

«Ne abbiamo passate tante, la strada è ancora lunga – spiega Andrea nel post – e non è stato facile ma la speranza è sempre stata con noi, dandoci la forza giorno dopo giorno di continuare a lottare insieme».
«Ad oggi – la conclusione – stai parando il rigore più difficile della tua vita e noi pareremo con te».

L’ex portiere della Juve e della nazionale era stato colpito da un’emorragia celebrale il 23 aprile del 2022 durante un evento di beneficenza. Nel marzo 2023 era uscito dall’ospedale di Alessandria ed era stato affidato per il recupero all’istituto don Gnocchi di Milano.

Dal 21 giugno scorso Tacconi era stato trasferito alla Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo.

Prima di partire, in compagnia della moglie Laura e del figlio Andrea - riferiscono dall'ospedale voluto da San Pio – Tacconi ha incontrato tutti gli operatori dell'unità di Medicina Fisica e Riabilitativa, salutando medici, infermieri, fisioterapisti e personale sanitario.

«Stefano è un uomo forte - ha spiegato il primario Domenico Intiso - ha affrontato il percorso riabilitativo con tanta tenacia. È stato da stimolo e da esempio per gli altri e i risultati si sono visti». «Ha colto sempre di buon grado anche il fatto che molti si avvicinassero per delle foto con lui o per scambiare due chiacchiere - ha sottolineato Michele Gravina, medico fisiatra, che lo ha conosciuto in questi mesi - Questo suo lato umano è andato sempre migliorando nel tempo. Io con lui scherzavo molto sulle nostre differenti fedi calcistiche. Mi diceva sempre col sorriso: 'A me che sono juventino proprio un medico interista doveva capitarmi'».

Laura Speranza, moglie di Stefano, ha ringraziato l'intero ospedale Casa Sollievo. «Ringrazio tutti, i medici, i fisioterapisti, gli infermieri, gli operatori sociosanitari e i religiosi che ci sono sempre stati sempre vicini. Stefano tornerà a casa a Milano dove proseguirà la riabilitazione. Ma ci torna con una grande carica emotiva e fisica. A San Giovanni Rotondo abbiamo trovato veramente un mondo di emozioni, di aiuto, di forza. Sia da parte della scienza, sia da parte della fede, con Padre Pio, al quale, come sapete, siamo sempre stati molto devoti. Torniamo a Milano con tutto questo nel cuore e nella mente».

(Unioneonline/v.l.)

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