Spiagge, non c’è più il limite del 15 maggio. Centri commerciali ancora chiusi nel weekend
Salvini: "L’ennesimo schiaffo al buonsenso”
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L'Italia riparte e quasi tutto il paese torna in giallo da lunedì, dopo oltre un mese: in rosso resta solo la Sardegna, prima e unica regione italiana a passare in zona bianca, mentre buona parte del sud è in arancione, con Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia che si aggiungono alla Valle d'Aosta, dove però da lunedì sarà possibile anche a chi non è residente raggiungere le seconde case.
Nel decreto anti-Covid, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, però è saltata la riapertura dei centri commerciali anche nei fine settimana, che nella bozza era indicata per lunedì: potranno ripartire solo dal 15 maggio.
Un cambio di rotta che ha provocato "stupore" nelle associazioni di categoria, che chiedono un incontro urgente al governo.
"I centri commerciali sono sicuri - dice il presidente di Federdistribuzione Alberto Frausin -, abbiamo bisogno di una prospettiva certa sulla data di riapertura".
Protesta che Matteo Salvini fa sua: “È stato un blitz, l'ennesimo schiaffo al buonsenso, al lavoro, alla libertà e agli accordi. Così non va", rilanciando la battaglia della Lega e dei governatori per cancellare il coprifuoco e consentire la riapertura anche dei locali al chiuso, prevista invece dal decreto per il primo giugno.
In pressing anche i governatori di Forza Italia che contestano le "troppe regole" mentre il presidente della Campania Vincenzo De Luca propone di posticipare alle 23 le chiusure e il rientro dei clienti fino alle 23.30, "perché dire si può aprire e mantenere il coprifuoco è una presa in giro", e Luca Zaia chiede un "tagliando" auspicando un "decreto correttivo" entro l'inizio di maggio.
Anche per le spiagge sparisce il riferimento al 15 maggio, inizialmente indicato come data per la riapertura degli stabilimenti. “Le spiagge sono aperte, di conseguenza gli operatori possono attivare gli impianti”, precisa il ministro del Turismo Massimo Garavaglia.
(Unioneonline/F)