Slitta la Bicamerale di inchiesta su Emanuela Orlandi: il governo prende tempo
Il provvedimento è atteso in Aula a marzo. Morassut (Pd): «Forse lo ha chiesto il Vaticano»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Slitta il voto per l’istituzione della Bicamerale di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, la 15enne cittadina vaticana sparita nel nulla il 22 giugno 1983.
La Commissione Affari costituzionali ha accolto la richiesta del sottosegretario all'interno Nicola Molteni, che ha chiesto a nome del governo il rinvio «per approfondimenti». Il provvedimento è atteso in Aula a marzo.
Roberto Morassut (Pd), presentatore di una delle due proposte di legge, ha ipotizzato che «forse lo ha chiesto il Vaticano». «Ho chiesto al presidente della Commissione cosa debba essere approfondito, ma non me lo ha saputo dire», ha detto la capogruppo del Pd Simana Bonafede. La relatrice al provvedimento, Sara Kelany (FdI), ha spiegato che il governo non ha indicato che tipo di approfondimenti debba effettuare: «Immagino siano approfondimenti tecnici».
«È a dir poco inconsueto - le parole di Filiberto Zaratti, capogruppo di Avs - che il governo freni l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta. Possiamo accettare un rinvio di qualche giorno, ma non di più. Il provvedimento è stato calendarizzato per l'Aula a Marzo con una decisione presa in Capigruppo all'unanimità».
«Francamente, dopo quarant'anni, non so che cosa si debba approfondire, bisognerebbe cercare la verità e velocizzare il più possibile», ha commentato Laura Sgrò, avvocato della famiglia Orlandi. «Noi ci auguriamo che questi approfondimenti si risolvano velocemente, la famiglia aspetta risposte da quaranta anni, l'approfondimento andrebbe fatto piuttosto nel senso della verità«, aggiunge Sgrò riferendo che la famiglia non è stata informata di questa decisione della Commissione Affari costituzionali.
Intanto in Vaticano procedono le indagini avviate all'inizio dell'anno dal promotore della giustizia Alessandro Diddi. La famiglia per il momento non è stata chiamata. «Saremo convocati a fine indagine, al momento non possiamo fare niente», ha riferito Sgrò.
(Unioneonline/D)