"Se avessero rapito me, lo Stato non avrebbe pagato un euro".

Lo ha dichiarato Flavio Briatore in merito alla liberazione di Silvia Romano, la giovane cooperante milanese rimasta un anno e mezzo prigioniera dei gruppi jihadisti tra Kenya e Somalia.

L'imprenditore ha detto la sua ai microfoni di Radio 24, durante la trasmissione La Zanzara.

"Per Silvia Romano - prosegue Briatore - il governo è stato molto veloce, sicuramente più veloce che nel pagare la cassa integrazione a chi è rimasto senza lavoro. È giusto che abbiamo pagato il riscatto, per carità. Però queste persone non dovrebbero andare in zone sconsigliate. Sennò i jadisti avvieranno un altro business", ha aggiunto il patron del Billionaire.

Briatore, che ha un resort in Kenya, ha proseguito: "Sono venti anni che vado in Africa e non è mai successo niente. Questo sequestro è successo in un posto dove era sconsigliato andare, Chakama. Come ci sono posti sconsigliati anche in Italia e in altri Paesi. Soprattutto per una ragazza sola. Lì erano in tre, poi due sono andate via. Lei è voluta rimanere. Mi chiedo perchè. È tutto molto strano in questa vicenda".

Ancora, incalza Briatore, "ci sono diverse cose che non capisco in questa vicenda, come per esempio perché, prima di dire che è diventata Aisha, avrebbe dovuto credo ringraziare l'Italia. E invece non ho sentino una parola di ringraziamento né da lei né dai suoi genitori".

Poi un'altra stoccata: "A Milano hanno multato i ristoratori che protestavano in piazza con il distanziamento sociale, sotto casa di questa ragazza c'era la folla e nessuno ha detto niente. Evidentemente per questo governo ci sono cittadini di serie A e di serie B".

(Unioneonline/l.f.)
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