Si credevano invisibili grazie a un rito voodoo e trasportavano fino a 50 chilogrammi di droga, portandoli in valigia nei treni o in auto.

Ma i poliziotti li vedevano bene, e - coordinati dalla Procura di Trieste - hanno sgominato un traffico da tre milioni di euro nel Nord'Est d'Italia, in un'operazione dal nome in codice "Invisibili".

Gli agenti hanno seguito per sei mesi i movimenti di 13 corrieri che, prima di consegnare la droga tra Toscana, Liguria, Friuli e Veneto, erano sottoposti da un santone a un rituale voodoo che garantiva loro "l'invisibilità".

Così sono arrivati ad arrestare il capo dell'organizzazione criminale, il 34enne N.B., nigeriano ai domiciliari a Roma.

L'inchiesta è partita da un piccolo giro di spaccio vicino alle stazioni centrali di Udine e Trieste, arrivando a ricostruire un traffico da milioni di euro che coinvolgeva tutto il Nord Italia ed era interamente gestito dalla criminalità organizzata nigeriana, senza alcun legame con quella italiana.

Le modalità di consegna erano sempre le stesse: i corrieri si presentavano a Roma a casa di N.B. e prelevavano borsoni con dentro la droga: 300 i chili di marijuana sequestrati nei sei mesi di indagini. In concomitanza con la consegna dell'ultimo carico, da sei chili, da recapitare a Genova, la polizia ha arrestato il capo dell'organizzazione.

Il voodoo spesso viene utilizzato negli ambienti della mafia nigeriana per ridurre in schiavitù le persone o costringere gli affiliati a compiere crimini. Molto utilizzata, come ormai dimostrato da diverse operazioni di polizia.

(Unioneonline/L)
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