Si è tolto la vita lanciandosi da una finestra dell'abitazione in cui viveva, da sfollato dopo il terremoto nel Centro Italia, insieme alla moglie ad Alba Adriatica (Teramo).

Il 56enne, originario di Castelsantangelo sul Nera (Macerata), era ex titolare di tre bed and breakfast danneggiati dal sisma e in attesa di ricostruzione.

"Il terremoto che ha spezzato le Marche - scrive in una nota il senatore di Forza Italia Andrea Cangini, eletto nella stessa Regione - gli ha distrutto casa e attività economiche, lentezze e burocrazia hanno fatto il resto. Attendeva il via libera alla delocalizzazione delle proprie attività, un'attesa ingiustificata e insostenibile".

"Ciao Massimo, oggi per chi di noi ti aveva conosciuto è stata una giornata molto triste", si legge in un post sulla pagina Facebook di Brigate di Solidarietà Attiva Terremoto Centro Italia.

"Quanto abbia inciso il dramma del terremoto e l'assenza di prospettive, non sta a noi dirlo - prosegue il post -. Certo è che il tempo dilatato che ti logora, il muro di gomma di una burocrazia impassibile, l'inettitudine della gestione post sisma sono una coltre che pesa nell'animo di ogni terremotato. Noi vogliamo ricordarti così, insieme a noi mentre ancora ridi. Insieme a noi rimarrai".

"Avreste dovuto conoscerlo per capire chi abbiamo perso - si legge ancora su Facebook -. Chi lo conosceva sa bene quanta passione e quante energie ha profuso per la tutela della Natura dei 'suoi' amati Monti Sibillini. Dei brevi e non numerosi incontri con lui nelle terre degli Ernici e in quelle della Sibilla conserviamo un luminoso ricordo".

(Unioneonline/D)

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