Per la vicenda di Cristina Mencarelli, la 16enne morta pochi giorni dopo l'intervento per l'asportazione di un tumore benigno al cervello, sei medici dell'ospedale San Filippo Neri di Roma sono finiti a processo.

Nei confronti di Guglielmo Cacciati, Shrahram Sherkat, Giuseppe Parziale, Alessandro Rinaldi, Angelo Tancredi e Andrea Fiola, il pm Lorella Santini ha chiesto la condanna a 4 anni di reclusione, per ciascuno, per omicidio colposo.

La ragazza, giovane campionessa del canottaggio e vincitrice di una medaglia d'argento ai campionati italiani, aveva lamentato malesseri al risveglio dall'anestesia dopo l'operazione avvenuta nel dicembre 2010; il personale, secondo le accuse, aveva minimizzato e Cristina era finita in coma, morendo pochi giorni dopo.

L'intervento si era reso necessario in seguito al ritrovamento di un adenoma ipofisario alla testa, un tumore curabile.

La famiglia, che si è costituita parte civile, ha sempre chiesto di accertare responsabilità per la morte della giovane.
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