Scontro Roma-Ue. Bruxelles: "Sanzioni all'Italia se non pagherà i contributi"
Aveva già risposto piccato alla minaccia italiana di non pagare il proprio contributo a Bruxelles, ma oggi il commissario europeo al Bilancio Günther Oettinger rincara la dose e avverte il Governo giallo-verde che potrebbero esserci "sanzioni pesanti".
È solo l'ultimo sviluppo dello scontro a distanza tra Bruxelles e Palazzo Chigi, e in particolare tra il cuore della finanza comunitaria e il vicepremier Luigi Di Maio, dopo la stoccata di Oettinger sui numeri "sbagliati" citati dal ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro italiano a proposito del contributo italiano Ue.
"Una violazione dei trattati comporterebbe penalità - ha affermato Oettinger - sarebbe la prima volta nella storia della Ue e questo porterebbe al pagamento in ritardo degli interessi. Il bilancio pluriennale non è principalmente nell'interesse della Commissione, ma degli Stati membri, delle regioni e delle industrie europee". Non solo, bloccare il bilancio comunitario comporterebbe conseguenze sui finanziamenti a programmi avviati come Frontex o Horizon, alla ricerca scientifica e a progetti specifici dei singoli Paesi.
E se non bastasse, in vista della prossima presentazione del Def per il bilancio italiano dei prossimi anni e dell'eventualità di sforare il tetto del 3% nel rapporto deficit/Pil, il commissario Ue non usa mezze parole: "Annunci simili non sono la base per l'esame della Commissione: inizieremo l'analisi con i nostri esperti non appena avremo una bozza di bilancio, con tutti i dati, nell'autunno di quest'anno".
"La nostra posizione sul veto al bilancio Ue resta - replica Luigi Di Maio dall'Egitto, dove è in visita uffuciale - Le dichiarazioni di questi giorni sono ancora più ipocrite perché non li abbiamo sentiti durante i giorni della crisi della nave Diciotti. Adesso si fanno sentire perché hanno capito che l'Italia rischia di non dargli più miliardi di euro. Se poi nei prossimi giorni vorranno cominciare a riscoprire lo spirito di solidarietà allora forse ne riparleremo".
(Unioneonline/b.m.)