Si è chiusa l'inchiesta sul disastro ferroviario che si è verificato in Puglia nel luglio 2016, quando due treni sulla tratta Andria-Corato si scontrarono sul binario unico: morirono 23 persone e 50 restarono ferite.

Secondo gli inquirenti 19 persone sarebbero responsabili di quella strage: accusati a vario titolo di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni gravi colpose, ci sono due capistazione, Vito Piccarreta e Alessio Porcelli, il capotreno Nicola Lorizzo.

Oltre a loro anche i dirigenti di Ferrotramviaria Spa: il conte Enrico Maria Pasquini, sua sorella Gloria Pasquini, il direttore generale Massimo Nitti e il direttore di esercizio Michele Ronchi, non si sarebbero adoperati abbastanza per prevenire l'incidente.

Ai piani alti del ministero dei Trasporti, invece, il direttore generale Virginio Di Giambattista e un'altra dirigente, Elena Molinaro, sarebbero coinvolti per non aver adottato i "provvedimenti urgenti necessari a eliminare il blocco telefonico" e "a introdurre il sistema di controllo automatico della circolazione dei treni".

(Redazione Online/D)

L'INCIDENTE:

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