Schillaci, Palermo stretta nel lutto: lunghe code alla camera ardente
Tutti in fila anche oggi fin dalle prime ore del mattino per l’ultimo saluto, domani i funerali nella cattedralePalermo stretta nel lutto per l’addio a Totò Schillaci, il campione di Italia’90 morto nella mattinata di ieri attorniato dall'affetto della moglie Barbara e dei figli Mattia, Jessica e Nicole, i primi due avuti con la prima moglie Rita.
Cresciuto nel popolare quartiere Cep della città, a Schillaci Palermo rende omaggio con una camera ardente voluta dal Comune e allestita nella sala stampa dello stadio Renzo Barbera, aperta alle visite anche per la giornata di oggi.
A rendergli omaggio la squadra del Palermo, le principali figure istituzionali locali, ma soprattutto tantissimi tifosi di ogni età, e tanti cittadini comuni, anche famiglie intere.
Tanta commozione e poche parole, ma molto sentite, da parte della gente: "Farà gol anche in cielo"; "L'hanno convocato in paradiso". "Un campione del popolo, resterà nella leggenda".
Domattina nella cattedrale del capoluogo siciliano si terrà il funerale religioso. L'arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, l'ha già commemorato: «Palermo perde un simbolo di riscatto. Un ragazzo di umili origini che riesce a farsi strada nonostante gli ostacoli e le ostilità, fino a diventare un'icona dello sport».
Dopo il calcio giocato Schillaci non ha disdegnato i riflettori di alcuni reality e si è concesso qualche cameo al cinema o in tv; ha vissuto anche una breve stagione politica, da consigliere comunale. Ma le sue attività principali sono rimaste legate allo sport, quello, che ha raccontato più volte, l'avevano tenuto lontano dalle cattive compagnie: nel 2000 ha dato vita alla scuola calcio del Ribolla, nel quartiere Borgo Nuovo, vicino a quello in cui è cresciuto. Non si è mai tirato indietro davanti a molte iniziative di solidarietà, fra le tante una al fianco del Comitato Addiopizzo, che l'ha salutato così: «Schillaci ancor prima di essere un grande calciatore è stato e rimane un uomo che, non dimenticando le sue origini, ha voluto dedicare il secondo tempo della vita anche a quelle periferie da dove proveniva. Per noi è stato un privilegio averlo accanto nell'impegno alla Kalsa, per creare alternative sane in un contesto investito da miseria e degrado».
La notizia della morte di Schillaci è stata ripresa e commentata dai media di ogni angolo del pianeta, accolta con dolore dai club in cui il calciatore palermitano ha militato, fino in Giappone, dove Totò ha concluso la sua carriera. Anche i nipponici dello Jubilo Iwata, hanno dedicato un ricordo al loro leggendario numero 11: «Preghiamo affinché la sua anima riposi in pace, vivrà nei nostri cuori"».
(Unioneonline/v.l.)